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23/03/2020

LETTERA GIPU N. 8 (37) – Consiliatura 2017-2020 AI GIORNALISTI PUBBLICISTI DELL’EMILIA-ROMAGNA

Care Colleghe e cari Colleghi,

viviamo questo tempo di pandemia con la vostra stessa attenzione e preoccupazione, ma continuiamo il nostro lavoro e vogliamo restare in contatto tra noi attraverso la Lettera GIPU di Pasqua, con le ultime novità curate dagli amici impegnati negli organi di categoria (Emilio Bonavita, Michelangelo Bucci (l'Editoriale è suo), Francesca Caggiati, Mario Paolo Guidetti e Alberto Lazzarini) e nella nostra segreteria (Elio Pezzi e Roberto Zalambani), con l'invito, che abbiamo fatto ovviamente nostro, di attuare le indicazioni rivolte a tutti gli italiani dalle autorità nazionali, regionali e comunali, ma anche con la volontà di continuare a svolgere il nostro lavoro con la consueta passione, nelle forme e nei limiti che la situazione ci pemette. Non scoraggiamoci, non perdiamo la speranza. Scriveva Vaclav Havel: “La speranza non è per nulla uguale all'ottimismo. Non è la convinzione che una cosa andrà a finire bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso indipendentemente da come andrà a finire”.

Editoriale: la Piattaforma GIPU

Dopo anni di attesa, il cosiddetto “foglio rosa” per gli aspiranti pubblicisti è pronto a partire. Si tratta di una proposta che da molti anni, come gruppo GIPU, portavamo avanti, sia a livello regionale che nazionale.

L’assenza di un registro di questo tipo, infatti, ha reso praticamente impossibile fino ad oggi la contestazione del reato di esercizio abusivo della professione, tenendo tanti aspiranti pubblicisti sotto lo scacco degli editori.

Poter disporre, finalmente, di un canale che certifichi l’inizio della pratica pre- pubblicistica, avvicinerà da subito gli aspiranti colleghi all’Ordine e, con esso, all’insieme di diritti e doveri previsto della nostra professione.

Cosa più importante, gli aspiranti pubblicisti entreranno da subito a contatto con la Formazione professionale continua (Fpc), arrivando al fatidico momento dell’iscrizione all’Albo con una maggiore consapevolezza e qualificazione.

Ci rendiamo conto, ad ogni modo, come questa importante tappa da sola non basti. In attesa di una riforma complessiva dell’accesso alla professione di giornalista, attesa da decenni e indifferibile, riteniamo importante chiedere già ora un impegno a tutti i colleghi attivi negli organismi di categoria, unitamente (per quanto di loro competenza) ai politici di ogni schieramento, su di una ulteriore piattaforma programmatica.

1. È imprescindibile la previsione di un compenso minimo per l’attività giornalistica, ripristinando (a distanza di 13 anni dal precedente) un tariffario concordato unitamente agli editori, con particolare riferimento a Fieg e Uspi.

2. Bisogna rilanciare l’attività della Consulta degli organismi di categoria, sia a livello nazionale, che nelle diverse regioni, per un’azione corale tanto più necessaria in un momento storico che vede a rischio il futuro degli Enti a supporto della professione.

3. È urgente anche riprendere il rapporto di collaborazione con gli altri Ordini professionali vigilati dal Ministero di Giustizia, in modo particolare per i comuni obiettivi di crescita formativa, nonché per l’interlocuzione nei confronti delle istituzioni in materia di professioni regolamentate.

4. Bisogna lavorare per arrivare a realizzare una tessera giornalistica europea, che superi i diversi ordinamenti statali, armonizzandosi con le norme di libera circolazione dei servizi in ambito comunitario.

5. È indispensabile una maggiore tutela dei freelance, nella consapevolezza del fatto che i lavoratori autonomi rappresentano la maggioranza dei giornalisti italiani, mentre gran parte dell’impianto normativo della professione è ancora pensato per il lavoro dipendente.

Rinviata l’assemblea regionale dei giornalisti emiliani e romagnoli

L’assemblea di bilancio dell’Ordine dei giornalisti Emilia-Romagna, programmata per sabato 21 marzo 2020, è stata sospesa a seguito delle disposizioni sul coronavirus ed è rinviata a data da destinarsi.

L’Ordine regionale è in attesa delle indicazioni del Ministero della Giustizia a cui il Comitato Unitario delle Professioni ha chiesto delucidazioni a fronte delle decisioni del Governo, che limitano la possibilità di movimento e gli assembramenti di persone.

Il foglio rosa per i pubblicisti è realtà, ma slitta a settembre

Come affermato nell'Editoriale, cambiano finalmente le regole per gli aspiranti pubblicisti. Il Consiglio nazionale dell'Ordine ha approvato un nuovo registro per tutti coloro che intendono iscriversi, al termine del consueto percorso, all’elenco pubblicisti dell’Albo dei giornalisti. Si tratta di una sorta di “foglio rosa” che anticipa, di fatto, parte dei controlli che oggi gli Ordini territoriali compiono al termine del percorso biennale.

Il provvedimento avrebbe dovuto entrare in vigore dall'1 aprile, ma il Cnog (di concerto con i presidenti regionali dell’Ordine) ha deciso di posticiparlo all'1 settembre a causa dell’emergenza sanitaria in atto.

La novità principale? Chi intende diventare pubblicista avrà tempo 90 giorni, dopo la pubblicazione dei primi articoli su di una testata registrata, per comunicare all’Ordine dei giornalisti della propria regione l’avvio dell’iter, mettendo l’OdG nelle condizioni di vigilare meglio su di esso.

Questo registro non prevede tesserini o nuovi status giuridici, né tantomeno un’abilitazione, bensì una semplice presa d'atto dell’OdG regionale. Presa d’atto che risparmierà comunque diversi grattacapi tanto all’Ordine quanto agli aspiranti colleghi. Fino ad oggi, infatti, i Consigli regionali dell’Ordine si sono trovati spesso di fronte a gente convinta di essere in regola per l’iscrizione all’elenco dei pubblicisti, ma priva dei requisiti richiesti. Persone che, come in un beffardo gioco dell’oca, sono state costrette a ripetere da zero il proprio percorso a causa dei problemi più disparati: numero insufficiente di articoli, retribuzione non adeguata (inferiore al minimo annuale fissato dagli Ordini regionali), pubblicazione su testate non registrate in tribunale o prive di direttore responsabile, attività di ufficio stampa, buchi temporali eccessivi tra un articolo e l’altro.

Con l’iscrizione al registro si fugherà ogni equivoco, vigilando sul percorso dell’aspirante collega e spingendolo da subito ad una presa di coscienza delle regole della professione (seppur non vincolanti per lui). All’atto dell’iscrizione al registro, infatti, sarà consegnata a tutti una copia del testo unico di Deontologia dei giornalisti italiani, mentre nell’arco del biennio gli aspiranti dovranno conseguire almeno 20 crediti in corsi di tipo deontologico (frontali, oppure online). Di fatto, sarà anticipato ed esteso il corso per l’iscrizione all’elenco pubblicisti che già oggi viene organizzato dai diversi Ordini regionali.

“Per quanto riguardo l’accesso alla professione di giornalista, sia in via esclusiva, che come pubblicisti, restiamo ancora in attesa di un impegno del Parlamento sul fronte della riforma della professione – commenta il consigliere regionale Michelangelo Bucci, membro della commissione Pubblicisti –, dato che, da troppo tempo, le previsioni della legge 69 del 1963 non rispondono più alle esigenze del contemporaneo mondo dell’informazione. L’inerzia dei parlamentari su questo fronte non può comunque giustificare un’apatia dell’Ordine, che si è visto chiamato ancora una volta a rattoppare i buchi di una coperta normativa troppo logora e vetusta. Il cosiddetto foglio rosa per gli aspiranti pubblicisti, in questo senso non è certo una panacea, ma potrà aiutare gli Ordini regionali nel valutare meglio le pratiche in arrivo e, soprattutto, darà loro una nuova arma di contrasto al fenomeno dell’esercizio abusivo della professione”.

Gli unici ad essere esentati da questa nuova disciplina sono gli aspiranti colleghi che hanno cominciato a scrivere, in modo continuativo e retribuito, prima del 31 dicembre 2018 e perciò ormai prossimi all’iscrizione. Tutti gli altri avranno tempo 90 giorni dall’avvio del Registro per comunicare la propria posizione all’Ordine dei giornalisti della Regione di residenza.

Protocollo Miur-Odg, il 2020 è appeso a un filo

Sono 11 i colleghi giornalisti che avevano dato la disponibilità a intervenire nelle scuole (15 gli istituti aderenti in regione) per parlare di giornalismo, scrittura degli articoli, libertà di informazione ai sensi del protocollo Miur-OdG. Si tratta del documento siglato dalla commissione cultura dell’Ordine nazionale, presieduta dal consigliere Alberto Lazzarini, che in Emilia-Romagna vede come coordinatore il consigliere regionale OdG Michelangelo Bucci.

L’emergenza sanitaria in atto, che ha comportato la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, rende più che incerto l’esito dell’edizione di quest’anno. I colleghi, infatti, che in gran parte avevano fissato le date degli incontri, potranno definire nuovi appuntamenti solo alla riapertura delle scuole, sempre che il calendario scolastico e le esigenze didattiche lo consentano.

Il giornale e i giornalismi nelle scuole

Anche il concorso nazionale dei giornalini scolastici ha subito un brusco stop. Il gruppo di lavoro del Cnog che organizza l’evento, che vede come delegato dell’OdG Emilia- Romagna Michelangelo Bucci, era arrivato a valutare il 90% circa degli elaborati giunti a Roma, prima che le attività venissero sospese a causa del coronavirus. La finale della diciassettesima edizione del concorso, con la premiazione delle scuole vincitrici e un forum di confronto tra studenti e giornalisti, si sarebbe dovuta svolgere a Cesena (per il quinto anno di fila) il 20 e 21 aprile. L’evento è stato cancellato dall’esecutivo del Cnog.


Alla cerimonia-festa di premiazione avrebbe partecipato anche la viceministra dell’Istruzione Anna Ascani, che aveva risposto positivamente all’invito rivoltole dal presidente nazionale dell’Ordine Carlo Verna e dal presidente della Commissione cultura Alberto Lazzarini nel corso dell’incontro avuto con lei al Miur a inizio febbraio. A Cesena l’esponente di Governo avrebbe così reso omaggio all’iniziativa, facendo il punto anche sulla settima edizione del Protocollo Miur-OdG che ha consentito a quasi 50mila ragazzi di tutta Italia di approfondire i temi e i valori dell’informazione partecipando a lezioni tenute da giornalisti.

Non appena sarà possibile, il gruppo di lavoro completerà la valutazione degli elaborati e spedirà per posta alle scuole vincitrici una pergamena e una medaglia.

Corsi online per i neo-pubblicisti

Da qualche anno a questa parte i nuovi colleghi pubblicisti devono partecipare ad un corso di formazione prima di poter ritirare il tesserino dell’Ordine. Negli ultimi tempi la maggior parte di loro ha deciso di optare per il corso online, di più comoda fruizione rispetto a quello (pur di eccellenza) organizzato nella sede di Bologna dell’Ordine.

La risoluzione del contratto tra il Centro di documentazione giornalistica e il Cnog, però, ha fatto venir meno questa possibilità. Gli Ordini regionali sono corsi ai ripari cercando di aumentare il numero di corsi organizzati dal vivo, ma l’emergenza sanitaria ha stoppato sul nascere questi eventi. Un bel numero di persone si trova così già iscritta sulla carta all’elenco dei pubblicisti senza però avere il tesserino.

Il Cnog, nel frattempo, ha approvato la proposta di due corsi online destinati ai pubblicisti, a cura del Master di giornalismo di Perugia. L’auspicio è che possano partire al più presto.

Emergenza coronavirus, la solidarietà dell’Ordine regionale

Come avvenne nel 2012, quando in occasione del terremoto emiliano l’Ordine regionale donò una tensostruttura da 10mila euro, anche nell’emergenza sanitaria in atto l’ente pubblico dei giornalisti non si tira indietro.

Al momento sono in corso contatti con un’azienda della Valsamoggia per l’acquisto di un respiratore automatico per la terapia intensiva, da donare poi all'assessorato regionale della Sanità.

La proposta del gruppo pubblicisti, portata avanti dal vicepresidente Emilio Bonavita, una volta verificate le disponibilità economiche con il tesoriere Mario Paolo Guidetti, ha trovato d’accordo il presidente Rossi e la maggior parte del Consiglio regionale. Vi aggiorneremo sugli sviluppi.

Infine, un caro augurio di Buona Pasqua a voi e alle vostre famiglie. Cordialmente,

La Segreteria GIPU
(Elio Pezzi e Roberto Zalambani)

 

 

 

aprile 2024


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