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Economia

15/07/2015

Costruzioni, arriva la ripresa?

Nel trimestre il volume d’affari sale del 2,1 per cento. La svolta riguarda le piccole e medie imprese. Ancora negativo l’andamento per quelle oltre i 50 addetti. Gli effetti della crisi si sentono ancora: in un anno scompaiono 1.688 imprese, gran parte ditte individuali, crescono solo società di capitali.


Un settore a lungo in sofferenza, il più penalizzato da una crisi infinita pare poter rivedere qualche barlume di luce. Nel primo trimestre del 2015, nel comparto costruzioni, il volume d’affari a prezzi correnti è salito del 2,1 per cento rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. L’ultimo dato positivo risaliva al quarto trimestre 2012.


Queste indicazioni emergono dall’indagine sulla congiuntura delle costruzioni realizzata in collaborazione tra Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.

Oltre il 40 per cento delle imprese rileva un volume d’affari in aumento rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Un dato che trova confronto solo nel quarto trimestre del 2006. La svolta in positivo riguarda le piccole (+2,5 per cento) e le medie (+3,4 per cento) imprese, mentre la tendenza resta negativa per quelle grandi (-1,5 per cento).

Ammortizzatori sociali Le ore autorizzate di cassa integrazione sono state circa 2 milioni e 307 mila, con una riduzione del 21,5 per cento rispetto all’analogo periodo del 2014.


Il Registro delle imprese Gli effetti della crisi si sentono tuttavia ancora. A fine marzo le imprese attive nelle costruzioni erano 68.773, quindi 1.688 in meno in un anno (-2,4 per cento). La riduzione è più ampia tra quelle operanti nei lavori di costruzione specializzati (-909 unità, -1,8 per cento), ma molto più rapida per le attive nella costruzione di edifici (-4,1 per cento, -760 unità).

La diminuzione è determinata dalle ditte individuali (-2,8 per cento, 1.366 unità) e dalle società di persone (-4,0 per cento), che risentono negativamente dell’attrazione della normativa delle società a responsabilità limitata. È elevata anche la flessione per i consorzi e le cooperative (-4,1 per cento). Solo le società di capitali mantengono la loro consistenza (+0,5 per cento).

 

 

 

giugno 2023


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