Rododentro
27/02/2013
Perché mi chiedete sempre di lavorare per voi gratis?
Ci provano sempre e molte volte ci riescono a pubblicare le mie foto gratis. Dicono: E’ per il progetto Tutti diversi ma tutti uguali sugli stranieri, che tu conosci bene; per un convegno sui Rom, che tu conosci bene; per la decennale della parrocchia, il parroco è un tuo fan; per un candidato molto, molto bravo, che conosci bene, lavora per i senzatetto; per la figlia del cognato di Davide che si sposa, ti conosce bene e vuole solo te; per la conferenza stampa di collega che ha un giornale on-line dove parla di cose importanti e ti apprezza molto; per ecc. ecc.Dire no è difficilissimo e quando ci riesci stai anche male: perché a lui no agli altri sì? Poi ho scoperto che le foto le trovano lo stesso. L’ho capito quando mi è arrivata l’e-mail di Tony Sleep bravissimo photoreporter inglese scoprendo così che in tutto il mondo ci provano sempre a non pagare le foto. Ve la ripropongo togliendo il linguaggio disinibito che sentiamo nei film inglesi.
Eccola: “Ogni settimana, ricevo in media un paio di proposte di lavoro da parte di gente che “non ha soldi” per pagare le mie foto. Case editrici, riviste, giornali, organizzazioni, aziende affermate o appena avviate: tutti pensano che la fotografia non costi niente, o peggio che mi stiano facendo un favore ad offrirmi di pubblicare il mio lavoro offrendo come compenso di aggiungere il mio nome qui o là.
Allora, mettiamo le cose in chiaro, quando dite: “Non abbiamo un budget per le fotografie” in realtà vorreste dire: “Pensiamo che voi fotografi siate dei coglioni”.
Questa interpretazione potrà forse sembrarvi offensiva ma, provate ad entrare in un ristorante della vostra città dicendo garbatamente “vorrei mangiare qui, ma non ho previsto un budget per pagarvi” e aggiungete che in cambio farete pubblicità presso tutti i vostri amici. Il proprietario vi riderebbe in faccia e vi accompagnerebbe deciso alla porta.
Come la maggior parte della gente, anch'io lavoro per pagarmi le bollette e mandare avanti la mia famiglia. Il fatto che io ami quello che faccio è semplicemente la ragione per cui sono quarant'anni che mi impegno al massimo nonostante le difficoltà.
Perciò ho deciso di non aiutare più le persone che sfruttano il lavoro dei fotografi, con alcune rare eccezioni.
E' chiaro i fotoamatori possono permettersi di fornire servizi senza ricevere un compenso: la fotografia per loro non è una fonte di reddito. Fanno altri lavori, hanno una pensione, guadagnano in altro modo, sono dei romantici, gente che si accontenta di lavorare in cambio del proprio nome scritto accanto ad una immagine.
Chiedere foto ai professionisti senza volerle pagare è profondamente egoista e ha conseguenze disastrose: distrugge la fotografia come mestiere e come rispettabile fonte di guadagno per la vita. A me non danno macchine fotografiche, computer, programmi, benzina, una casa e da mangiare gratis. E se dopo aver letto queste righe vi sentite offesi, probabilmente è perché almeno una volta, ci avete provato anche voi.
Ho poi scoperto che non ci provano solo con i fotografi, ci provano anche con chi scrive, con chi suona, con chi recita, a chi fa spettacoli con i burattini. Ecco la conferma nell’e-mail che mi è arrivata. Inizia con FATELA GIRARE!
CLUB/RISTORANTE/BAR: Ciao! Stiamo organizzando una serata nel nostro locale! Stiamo cercando musicisti che vengano a suonare gratuitamente potendo così farsi conoscere, vendere i propri dischi e, se la serata funziona, in futuro avere altri appuntamenti! Fammi sapere se ti interessa. CIAO
LA RISPOSTA E’ ARRIVATA SUBITO: Ciao! Anche noi stiamo organizzando un evento con una trentina di amici e conoscenti nel nostro giardino. Sarà una giornata dedicata all’intrattenimento enogastronomico! Ti interesserebbe in maniera promozionale venire a cucinare da noi, portando tu il mangiare e bere in modo da farti conoscere e avere la possibilità di portare il tuo lavoro in giro? In futuro se l’evento funziona ci potrebbero essere altre giornate simili! Fammi sapere se ti interessa! CIAO
dicembre 2024
EDITORIALE
di: Alberto Bortolotti
Qualche tempo fa è finalmente arrivata la risposta alla domanda "a cosa servono i giornalisti a cosa serve il loro Ordine?". L'hanno data in diretta due voci radiofoniche. Sabato 27 maggio sui 97.3 e 97.6 di Radio International il giornalista Leo Vicari (dipendente dell'azienda) si è... (...segue +)