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Agroalimentare

03/01/2013

Il settore agroalimentare uno dei meno colpiti dalla crisi, grazie ad un export sempre in crescita

L’intervista ad Elda Ghiretti fornisce un quadro generale del comparto e presenta diverse iniziative in programma per il 2013 a favore delle imprese dell’agrindustria

L’export di prodotti agroalimentari italiani all’estero negli ultimi anni ha continuato a mantenere un ruolo di primaria importanza con picchi di crescita a due cifre in molti Paesi.


Un’opportunità da cogliere che permette, attraverso iniziative di gruppo, anche alle piccole e medie imprese di essere presenti in mercati geograficamente lontani, ma non meno rilevanti come: Russia, Stati Uniti, Cina, Brasile e Thailandia. Con Elda Ghiretti, Brand Manager di Cibus, esaminiamo le più importanti iniziative dedicate al settore food che si svolgeranno nell’arco del 2013, partendo da uno sguardo d’insieme sul settore dell’agrindustria.

 

Le fiere del comparto agroalimentare hanno, e quanto, risentito della crisi economica?


Certamente la flessione dei consumi familiari, anche nella spesa alimentare, pesa sull’intero comparto agroalimentare, e quindi anche sulle fiere di settore. Tuttavia, l’export del food made in Italy sta crescendo molto e questo in parte bilancia la stagnazione del mercato nazionale. Questo spiega il successo dell’edizione 2012 di Cibus che è stata totalmente orientata verso l’export, favorendo l’incoming dei maggiori buyers dall’Asia, dall’Europa e dalle Americhe, e tutto ciò ci fà ben sperare per l’edizione 2014. In mezzo, quindi nel maggio 2013, terremo a Parma un convegno internazionale su alimentazione, modelli di nutrizione e globalizzazione dei gusti alimentari, il Cibus Global Forum.


CIBUS Global Forum: 9-10 maggio 2013 alle Fiere di Parma


Il CIBUS Global Forum sarà un momento d’incontro tra gli esponenti del mondo imprenditoriale, retail, accademico e politico sulle tematiche di sviluppo dell’alimentazione e sul futuro del settore agro-alimentare.

Molteplici visioni, rappresentate da illustri testimonianze nazionali ed esteri, concorreranno ad analizzare e delineare le possibile linee evolutive del futuro del “Made in Italy” considerando:

  • le peculiarità del modello alimentare italiano
  • le opportunità per esportare il modello “Italian way” in altre realtà industriali
  • le caratteristiche delle aziende italiane del food e i fattori chiave di successo
  • le nuove generazioni di imprenditori: idee, visioni e concetti di crescita sostenibile
  • il futuro dei modelli alimentari e i key success factors del sistema agro-alimentare italiano

 

L’export per le imprese agroalimentari italiane, anche per quelle di piccole dimensioni e artigianali, è diventato ormai un “must”. Quali sono nello specifico i servizi che Cibus mette a disposizione delle aziende del settore agroalimentare per affiancarle nei loro business all’estero?


Naturalmente Fiere di Parma collabora strettamente con l’Agenzia ICE, il vecchio Istituto per il commercio estero, ora rinnovato e rilanciato, che rimane l’insostituibile ente a disposizione delle aziende che puntano sull’export, e con Federalimentare, l’associazione delle industrie alimentari. Uno dei segreti del successo di un’azienda che voglia penetrare nei mercati esteri sta non solo nella conoscenza dei dati di mercato dei Paesi d’interesse, non solo nella conoscenza delle loro leggi, regole doganali e via dicendo, ma nel comprenderne la cultura sociale, i gusti, le abitudine e la loro evoluzione, favorita dalla globalizzazione. Dunque Cibus porta i buyers esteri a Parma e viceversa, cioè porta le aziende dai buyers esteri nel tentativo di aiutare la conoscenza reciproca, e quindi il business. Quindi partecipiamo a fiere straniere, organizziamo seminari sui Paesi Focus, favoriamo l’arrivo di buyers stranieri in Italia, li portiamo a visitare le aziende alimentari e via dicendo. Questo è il nostro contributo.


Nel corso degli anni sono nate diverse collaborazioni e partnership tra Cibus/Fiere di Parma e altre manifestazioni di settore ed enti fieristici italiani ed esteri. Queste collaborazioni quali esiti hanno portato?


Abbiamo avuto diverse collaborazioni e partnership, con Vinitaly per esempio, ma la più importante per peso strategico è la collaborazione con Fiere di Colonia, in particolare con Anuga, che è la prima fiera alimentare d’Europa e del mondo. Insieme ad Anuga porteremo le aziende alimentari di Cibus alla conquista dei mercati internazionali, a partire da quelli del sud est asiatico, cominciando con l’organizzazione di una collettiva co-branded Anuga-Cibus alla fiera alimentare Thaifex di Bangkok in primavera.

 

Fiere di Parma ha investito molto negli ultimi anni per rendere il quartiere fieristico più moderno, accessibile ed appetibile per le aziende espositrici. Di quanti metri quadrati può disporre Cibus e come sono suddivise le macro aree Cibus, Cibus Dolce e Pianeta Nutrizione?


Cibus 2014 disporrà di un’area espositiva di centoventimila metri quadrati, alimentata da un grande impianto fotovoltaico. Per l’organizzazione dell’area è ancora presto per i dettagli, ma possiamo dire che seguiremo il modello di Cibus 2012 seguendo la logica di un continuum coerente con le merceologie fresche - salumi, formaggi, gastronomia, pasta fresca e via dicendo - più il polo dei surgelati nel padiglione 3, mentre il grocery - pasta, olii, condimenti, dolciario e altro - sarà riunito nei padiglioni 5,6 e 7.


Quali sono i principali vostri competitor? E cosa offre Cibus di più o diverso dagli altri che può spingere le aziende, che dovessero fare una scelta di partecipazione, ad esporre a Parma e non altrove?


Le aziende espositrici a Cibus sono circa duemilatrecento, quasi tutte italiane. Nessuna fiera alimentare italiana o europea può vantare un simile numero di espositori. Cibus è la vera ed unica vetrina del cibo italiano e il flusso crescente di buyers stranieri - circa diecimila nel 2012 - testimonia ed accredita la leadership di Cibus nel panorama fieristico alimentare. Oltre a ciò, Cibus è una fiera radicata sul territorio italiano, è nata prima della seconda guerra mondiale come fiera dei prodotti industriali della ricca agricoltura e dell’allevamento di Parma e dell’Emilia, per poi divenire la fiera di tutto il comparto agroalimentare. Ed ancora: è qui che si trova, conseguentemente, la maggiore concentrazione di macchine per la lavorazione e conservazione del cibo, il ché spiega il successo pluridecennale di Cibus Tec, la fiera del food machinery che allestiamo a Parma ogni tre anni.


Per la prossima edizione di Cibus che si terrà a Parma dal 5 all’8 maggio 2014 quali novità avete in programma?


Posso anticipare le linee guida: focus sui mercati esteri, sull'Ho.Re.Ca e sui nuovi canali; con approfondimento dei settori merceologici innovativi ed esplorazione dei nuovi trend di consumo.

 

Sono presenti una serie di iniziative ed eventi “On the road to Cibus 2014”. Ci illustra le più significative?


Siamo partiti in novembre scorso con il Cibus Asean Day, seminario sui mercati del sud est asiatico che ha visto la presenza di tredici importanti buyer della grande distribuzione di quei Paesi, che hanno partecipato anche ad un incontro B2B con alcune aziende alimentari italiane.

Abbiamo poi in programma il Cibus Market Check: porteremo gruppi di manager delle nostre aziende alimentari a visitare fiere straniere e contestualmente ad incontrare buyers locali e visitare i principali punti di vendita in loco. Nel 2013 saremo in Russia in febbraio, Thailandia in maggio, in Brasile in giugno, negli Usa in luglio, in Cina in novembre. Dopo aver portato migliaia di buyers stranieri a Parma per Cibus 2012 proseguiamo nella nostra opera di favorire i contatti diretti tra industrie alimentari italiane e buyers esteri con una serie di ‘store check’ nei mercati più interessanti. Oggi organizzare una fiera non è un compito che si esaurisca con l’esposizione, ma significa continuare a fornire alle aziende un servizio continuativo nel tempo.

 

In maggio poi, come già ricordato, ci sarà il Cibus Global Forum: un momento d’incontro e confronto tra gli operatori economici e istituzionali in cui molteplici visioni, rappresentate da illustri speaker nazionali ed esteri, concorreranno ad analizzare e delineare le possibili linee evolutive del futuro del settore alimentare. Ed infine l’esposizione collettiva Anuga-Cibus alla fiera Thaifex di Bangkok la primavera prossima.


CIBUS STORE CHECK:
da febbraio a novembre 2013 visite guidate “in store” in cinque Paesi


Il “Cibus Market Check”, organizzato da Fiere di Parma e Federalimentare, rientra nel quadro delle diverse iniziative intraprese in preparazione della prossima edizione di Cibus del 2014.

L’intento è quello di portare l’industria alimentare italiana nei supermercati esteri per studiare l’offerta del prodotto italiano e per incontrare i buyer della distribuzione straniera in cinque importanti Paesi: Russia, Thailandia, Brasile, Usa e Cina. L’obiettivo è quello di fornire ai manager delle industrie italiane gli strumenti interpretativi per “leggere” le richieste dei retailer e dei consumatori esteri.

 

Si tratta di una visita guidata “in store” per far conoscere i format e le politiche di scaffale dei prodotti del food made in Italy, e quindi la dislocazione delle marche italiane nel punto vendita, lo spazio occupato, le fasce di prezzo, le logiche di category e il posizionamento rispetto a prodotti/paesi competitor. Contestualmente si incontreranno i buyers delle catene visitate per aprire un dialogo sulle potenzialità dei prodotti italiani, e sul modo migliore di definirne l’offerta.

E la visita sarà accompagnata da incontri con i retailer delle catene distributive che si visiteranno.

Il programma dell’iniziativa è stato elaborato in coincidenza con importanti fiere alimentari, dando quindi la possibilità ai manager italiani di visitarle.

Queste le tappe:

  • 15 febbraio 2013, Russia (Mosca)
  • 25 maggio 2013, Thailandia (Bangkok)
  • 28 giugno 2013, Brasile (San Paolo)
  • 2 luglio 2013, U.S.A. (New York).
  • 15 novembre 2013, Cina (Shanghai)

Ulteriori informazioni sono disponibili su www.cibus.it/market-check

 

 

 

maggio 2024


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di: Alberto Bortolotti

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