Economia
27/06/2017
Osservatorio Economico della Camera della Romagna. I dati dei primi mesi del 2017
Il sistema produttivo di riferimento della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, nonostante il permanere di alcune criticità, prosegue la risalita verso performance sempre più diffusamente positive.
Presentati a Cesena i dati dell'Osservatorio economico del nostro territorio relativi ai primi mesi del 2017 elaborati dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio con un focus specifico per la provincia di Forlì-Cesena.
La Camera di commercio ha presentato, nella Sala Giunta del Comune, i dati economici dei primi mesi del 2017 relativi alla Romagna con approfondimento sulla provincia di Forlì-Cesena.
All'incontro con i giornalisti erano presenti il Sindaco di Cesena, Paolo Lucchi, il Presidente dell'Ente Camerale, Fabrizio Moretti e l’Assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Cesena, Lorenzo Zammarchi.
“In uno scenario come quello attuale, caratterizzato da complessità e incertezza, la Camera di commercio della Romagna orienta le sue azioni per migliorare la competitività del sistema territoriale e per promuovere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
Attraverso l’estensione degli ambiti di analisi alla Romagna e alle due province di riferimento - ha dichiarato il Presidente della Camera di commercio Fabrizio Moretti - l’Osservatorio economico fornisce informazione economica strategica per supportare la governance e la pianificazione di interventi finalizzati alla crescita e allo sviluppo del territorio.
In un contesto generale nel quale i dati confermano una progressiva ripresa, anche se il ritmo di crescita del nostro sistema Paese continua a essere al di sotto del potenziale, la nostra regione insieme alla Lombardia, si è confermata nel 2016 come la regione con la crescita più elevata del PIL e tra le protagoniste della ripresa economica a livello nazionale. Il sistema produttivo del nostro territorio è il linea con i dati regionali e, pur con le diverse dinamiche tra settori e classi dimensionali di imprese e nonostante alcune criticità strutturali irrisolte, sta facendo rilevare con continuità alcuni importanti indicatori in terreno positivo. Per sostenere questo percorso, la Camera di commercio continuerà a porre in atto azioni e sinergie per sostenere lo sviluppo del Territorio, delle Imprese e delle Persone in un’ottica di innovazione.”
“Come di consueto, l’Osservatorio Economico della Camera della Romagna – ha osservato il Sindaco di Cesena Paolo Lucchi – ci offre gli elementi per fotografare in modo puntuale l’attuale situazione economica del nostro territorio, mettendoci nelle condizioni di riconoscere e interpretare gli aspetti critici e i segnali di miglioramento. Per l’Amministrazione comunale di Cesena si tratta di uno strumento irrinunciabile per affrontare l’impegno che abbiamo assunto di accompagnare e supportare l'imprenditoria locale per ridare slancio e competitività al sistema cesenate. Proprio in questi giorni ci prepariamo a varare la Consulta dell’Economia e Lavoro, che coinvolgerà Comune e rappresentanze dei lavoratori e del mondo imprenditoriale con l’obiettivo di rafforzare il quadro degli interventi a sostegno del sistema produttivo e dell’occupazione e pianificare le scelte future. Ed è evidente che, in questo compito, non si potrà fare a meno delle elaborazioni dell’Osservatorio”.
I dati aggiornati del territorio “Romagna – Forlì-Cesena e Rimini”
La circoscrizione territoriale della nuova Camera, nata dall’accorpamento delle Camere di Forlì-Cesena e di Rimini, al 1° gennaio 2017 ha una superficie di oltre 3.240 kmq, 55 Comuni, più di 730.000 abitanti, quasi 100.000 localizzazioni di impresa registrate e circa 72.000 sedi di impresa. Nel 2016 la stima del valore aggiunto (dati Istituto Tagliacarne) del territorio Romagna è pari a 19,5 miliardi di euro, mentre il valore aggiunto pro capite è di € 26.717.
L’imprenditorialità è particolarmente diffusa: 98 imprese attive ogni mille abitanti (92 in Emilia-Romagna, 85 in Italia). I principali settori di attività economica del territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) sono quello dei servizi (25,1% del totale imprese attive al 30 aprile 2017), il commercio (24,2%), le costruzioni (14,8%), agricoltura e pesca (12,9%), il turismo (10,4%) e la manifattura (9,2%).
I numeri delineano una realtà imprenditoriale articolata e intraprendente, caratterizzata da importanti specializzazioni e filiere: un mix produttivo composito nel quale alla rilevanza di un solido posizionamento nel settore primario (agricoltura e pesca) e secondario (manifattura) si affianca il ruolo di grande rilievo del terziario tradizionale (commercio, turismo) e di quello sempre più promettente del terziario avanzato e dei “grandi servizi” (cultura, università, sanità).
Le previsioni di crescita del valore aggiunto (Prometeia) per il 2017 e il 2018 sono pari al +1,2, in linea con il dato regionale e superiore a quello nazionale (+0,9%).
Focus : i dati aggiornati sull’economia della provincia di Forlì-Cesena
Il sistema produttivo della provincia di Forlì-Cesena conferma alcuni importanti indicatori in terreno positivo.
Nonostante una flessione nel numero di imprese attive, prosegue la crescita della produzione industriale – con valori diffusamente positivi nei principali comparti del settore manifatturiero ed in particolare nelle imprese di maggiori dimensioni – qualche lievissimo segnale di attenuazione della criticità nel settore delle costruzioni, una performance ottima delle esportazioni del primo trimestre e buoni risultati dal comparto turismo (arrivi e presenze) per i primi mesi dell’anno. Tra le note negative va sottolineato il perdurare delle difficoltà del commercio e il calo dei prestiti alle imprese e l’elevata incidenza delle sofferenze bancarie.
Nel complesso, gli ultimi scenari predisposti da Prometeia prevedono un aumento del valore aggiunto provinciale dell’1,1% per il 2016 e dell’1,2% per il 2017, trend in linea con quello regionale e migliore di quello nazionale (+0,9% sia per il 2017 che per il 2018).
I dati in sintesi
Il tessuto imprenditoriale provinciale, al 30 aprile 2017, è costituito da 45.136 localizzazioni attive (sedi e unità locali), in lieve flessione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-0,7%). Il numero delle imprese attive, 37.240 al 30/04/2017, registra un calo dell’1,1%. I settori maggiormente significativi in flessione sono: Agricoltura, Costruzioni e Trasporti; in aumento il comparto delle attività di servizi professionali e tecnici.
Le società di capitale, pari al 19,9% del totale escluso il settore agricolo, rappresentano una quota progressivamente crescente delle imprese.
Il 94,0% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da imprese con meno di 10 addetti.
Il rapporto abitanti per impresa evidenza un’imprenditorialità particolarmente diffusa in provincia (10,5 abitanti per impresa) rispetto gli altri livelli territoriali di riferimento (Emilia-Romagna 10,9, Italia 11,8).
Le start up innovative al 12/06/2017 sono 56.
In flessione il numero delle imprese artigiane (12.087; -1,4% al 31/03/2017 rispetto allo stesso periodo del 2016). Stabile il numero (533 al 30/04/2017) delle imprese cooperative.
In merito all’andamento dei principali settori, in calo dell’1,8% la consistenza delle imprese agricole attive (sono 6.713 al 30/04/2017), rispetto ad analogo periodo del 2016. Andamento meteo climatico normale fino ad ora, senza eccessi di pioggia ma con un lungo periodo siccitoso attuale (maggio e giugno).
Cereali attualmente a inizio trebbiatura. Prime valutazioni degli operatori sono buone per orzo, sia in quantità sia in qualità. Per il grano (in raccolta) si stima una riduzione delle rese dal 10 al 15%. Le quotazioni sono in flessione e, al momento, non si vedono segnali di inversione del trend.
Per i foraggi i prezzi risultano ancora contenuti e il prodotto appare di difficile collocazione a causa della continua riduzione del patrimonio bovino e ovino.
Per le colture frutticole gli operatori segnalano produzioni leggermente anticipate, scarse per le varietà precoci, nella norma per le varietà medie e tardive. Rese molto buone su quasi tutte le colture. Prezzi nella norma per fragole, in flessione per ciliegie, albicocche e pesche.
In continua riduzione il patrimonio zootecnico. Quotazioni per bovini e ovini stazionarie ma non soddisfacenti. Per i suini si registra una lenta ma costante ripresa con copertura dei costi di produzione, dovuta alla contrazione dell’offerta per riduzione dei capi in allevamento.
Con riferimento al comparto avicolo, le quotazioni del pollo da carne appaiono in ripresa (+4,1%, media gennaio-maggio 2017 sul medesimo periodo dell’anno precedente), invertendo il trend degli ultimi 24 mesi. In ripresa anche il prezzo delle uova (+3,7%, media gennaio maggio 2017 sul medesimo periodo dell’anno precedente).
Note positive per le attività manifatturiere: su base annuale (1° trimestre 2017: media degli ultimi 12 mesi rispetto ai 12 mesi precedenti) gli indicatori segnalano valori in aumento: produzione +4,4%, fatturato +9,3%, ordini interni +2,9%, ordini esteri +2,7% e occupazione +3,2%. Per le imprese manifatturiere della provincia la favorevole fase congiunturale sembra consolidarsi; la crescita della produzione segna i tassi più interessanti nei comparti “alimentare”, dei “prodotti in metallo” e del “legno” mentre si conferma in negativo il settore delle “confezioni”. Stazionario il comparto delle “calzature”.
La percentuale di imprese rispondenti in crescita è apparsa, tuttavia, in aumento: il 51,5% ha dichiarato un incremento della produzione rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno mentre il 27,9% ha indicato una diminuzione.
Dal punto di vista strutturale, si rileva però un calo dell’1,6% della consistenza delle imprese manifatturiere attive al 30/04/2017, rispetto al medesimo periodo del 2016, che si attestano sulle 3.637 unità.
Per il settore delle costruzioni, rallenta la flessione nel numero delle imprese attive: al 30/04/2017 sono 5.658 (-1,5% rispetto al 30/04/2016). Nel primo trimestre 2017, rispetto ad analogo periodo del 2016, il volume d’affari risulta sostanzialmente stabile (+0,4%).
Riguardo al commercio al dettaglio, nel suo complesso, le vendite nel primo trimestre 2017 rispetto allo stesso trimestre 2016 sono in flessione (-1,1%). Le performance appaiono differenti per i vari comparti (alimentare -2,3%, non alimentare -1,2%, ipermercati +1,1%) e per classe dimensionale (piccola distribuzione -3,1%, media distribuzione -1,0%, grande distribuzione +1,4%).
In calo la consistenza delle imprese nel settore commercio all’ingrosso, al dettaglio e riparazioni autoveicoli che, al 30/04/2017, risultano essere n. 8.329 (FC -1,1%) e le attività del commercio al dettaglio al medesimo periodo (4.210 aziende, -1,9%).
Rilevante la performance del commercio con l’estero nei primi tre mesi del 2017: +16,7% nel complesso delle esportazioni, rispetto ad analogo periodo 2016. Risultato positivo su tutte le classi merceologiche, principalmente determinato dalle esportazioni di macchinari (+31,9%), prodotti dalle “altre industrie manifatturiere” (+16,6%), metalli e prodotti in metallo (+18,6%). Le esportazioni verso i Paesi dell’UE (che incidono per il 59,0% del totale delle esportazioni provinciali) crescono dell’11,3%. Tra le altre macro aree di destinazione maggiormente significative crescono i Paesi Europei non UE (+18,7%), l’Asia Orientale (+36,5%) e l’America Settentrionale (+16,1%).
Le imprese attive che erogano servizi di alloggio e ristorazione, al 30/04/2017, rispetto al medesimo periodo del 2016, sono in diminuzione in termini di numerosità (-0,3%). Nei primi quattro mesi del 2017, il flusso turistico presenta dati positivi: arrivi +13,4% e presenze +36,8%. Le tendenze complessivamente evidenziano una buona performance del settore, confermata anche dall’aumento del volume d’affari registrato nel primo trimestre dell’anno (+0,6% rispetto al medesimo periodo del 2016).
Le imprese attive nel settore “trasporti di merci su strada” sono in calo del 2,4% (dati al 30/04/2017 rispetto al 30/04/2016), analogamente alla dinamica del settore principale (trasporti e magazzinaggio) pari al -3,6%.
I dati dell’indagine Istat sulle Forze di lavoro relativi al 2016, rilevano:
- un tasso di occupazione provinciale 15-64 anni (68,3%) in linea con il dato regionale (68,4%) e migliore di quello nazionale (57,2%);
- un tasso di disoccupazione provinciale 15 anni e più (7,5%) superiore al dato regionale (6,9%) ma decisamente migliore del livello nazionale (11,7%).
Relativamente al ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, nel periodo gennaio-aprile 2017, risultano autorizzate n. 1.388.880 ore totali con una flessione, rispetto ad analogo periodo 2016, del -8,0%. I principali settori interessati sono Costruzioni, Industria del legno e commercio.
Riguardo all’andamento del credito, a marzo 2017 i prestiti bancari alle imprese risultano in diminuzione (-2,1% rispetto al medesimo periodo del 2016). Tra i macrosettori di attività economica, la flessione dei prestiti si riscontra per le costruzioni (-8,9%), i servizi (-1,7%) e le attività manifatturiere (-2,9%, a differenza di quanto rilevato nei trimestri precedenti).
Le sofferenze sugli impieghi totali, al 31/12/2016, sono state pari al 13,27% (Emilia-Romagna 12,42%, Italia 10,57%). Ancora elevato è il ritmo di crescita delle nuove sofferenze (+4,5%) rilevato in provincia nel primo trimestre 2017.
Gli scenari di previsione aggiornati, predisposti da Prometeia e riferiti ad aprile, infine, stimano per il 2016 un aumento del valore aggiunto per Forlì-Cesena dell’1,1% (Emilia-Romagna +1,1%; Italia +0,7%); nel 2017 è previsto un incremento dell’1,2% per Forlì-Cesena e per la regione e dello 0,9% per l’Italia.
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