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TESTO E FOTO DI

Eleonora Zaccheroni

La situazione economica a Forlì-Cesena: dinamiche 2016, scenari e prospettive per lo sviluppo del territorio “Romagna”

Lunedì 27 marzo 2017 alle ore 16.00 si è tenuta presso la Sede di Forlì della Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini” la presentazione del “Rapporto sull’Economia 2016” curato dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio e con il contributo della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. L’analisi della situazione economica a Forlì-Cesena si è ampliata allo studio delle dei dati del territorio “Romagna”. Nonostante le incertezze dello scenario generale e alcune criticità, il sistema produttivo prosegue la risalita realizzando performance sempre più diffusamente positive.

La Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini ha presentato oggi il Rapporto sull’Economia, il documento che delinea lo scenario economico 2016, che quest’anno si è allargato all’analisi dei dati e delle prospettive per lo sviluppo del territorio “Romagna – Forlì-Cesena e Rimini”, circoscrizione di competenza della nuova Camera.

 

La presentazione, realizzata anche con il contributo della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, è stata aperta da Fabrizio Moretti, presidente della Camera di commercio, con un approfondimento sulle dinamiche territoriali e le strategie per la ripresa, lo sviluppo e l’innovazione dell’economia nel sistema Romagna.

 

La circoscrizione territoriale della nuova Camera, nata dall’accorpamento delle preesistenti Camere di Forlì-Cesena e di Rimini, ha una superficie di oltre 3.240 kmq, 55 Comuni, più di 730.000 abitanti, quasi 100.000 imprese e un valore aggiunto totale di oltre 19,5 miliardi di euro.

Numeri che delineano una realtà imprenditoriale articolata e intraprendente caratterizzata da importanti specializzazioni e filiere sulle quali è possibile sviluppare progettualità specifiche: un mix produttivo composito nel quale alla rilevanza di un solido posizionamento nel settore primario (agricoltura e pesca) e secondario (manifattura) si affianca il ruolo di grande rilievo del terziario tradizionale (commercio, turismo) e di quello sempre più promettente del terziario avanzato e dei “grandi servizi” (cultura, università, sanità…).

Il territorio è dinamico anche sui temi strategici dell'internazionalizzazione, dell'innovazione, della responsabilità sociale e dello sviluppo sostenibile.

La cifra distintiva del tessuto imprenditoriale è rappresentata dalla ricchezza delle opportunità e dalla presenza di aree innovative; un patrimonio che gli imprenditori romagnoli hanno saputo creare con il loro impegno e la loro determinazione all’interno di sistemi territoriali virtuosi.

La realtà sociale ed economica è caratterizzata da attrattività, dinamismo e i dati strutturali dell’anno appena trascorso evidenziano che, nonostante le incertezze che caratterizzano lo scenario generale e alcune criticità irrisolte, il sistema produttivo territoriale è forte e determinato e sta proseguendo la sua risalita realizzando performance sempre più diffusamente positive.

 

“Valorizzare questa importante realtà, contribuendo a risolverne le criticità e investendo sui punti di forza - ha dichiarato Fabrizio Moretti -, rappresenta una grande sfida ma anche una grande opportunità e la Camera di commercio della Romagna Forlì-Cesena e Rimini vuole essere un attore e uno strumento fondamentale per realizzare un ecosistema economico e sociale sempre più attrattivo, competitivo e innovativo. La Camera rappresenta quindi una grande occasione di “rigenerazione” del nostro modello di sviluppo e con l’impegno di tutti saprà fornire al tessuto imprenditoriale dei nostri territori il supporto necessario ad affrontare la complessità e le incertezze del contesto generale e saprà essere un esempio positivo per le altre Camere che in Regione dovranno intraprendere questo percorso.

Va, inoltre, riconosciuto l’importante lavoro di analisi che in Italia le Camere di Commercio svolgono, realizzando degli Osservatori economici che sono strumenti fondamentali per la conoscenza delle diverse realtà territoriali, soprattutto nella società attuale in cui “i sistemi informativi sono diventati fattori distintivi di competitività”. La nostra Camera, in particolare – ha concluso Moretti - eredita una tradizione dalle due Camere accorpate di forte impegno nella realizzazione di sistemi informativi, articolati e innovativi, per la comprensione del contesto e degli scenari, la pianificazione di nuove iniziative e la valutazione dei loro effetti.”

 

All’intervento del presidente Moretti sono seguiti: l’approfondimento di Guido Caselli, Responsabile Centro Studi Unioncamere Emilia-Romagna, sugli Scenari per lo sviluppo territoriale” e il Focus: Quali leve per lo sviluppo dell’economia del territorio, al quale hanno partecipato. Davide Drei - Presidente Provincia di Forlì-Cesena, Luciano Margara, Coordinatore del Campus di Cesena - Alma Mater Studiorum Università di Bologna e Roberto Pinza - Presidente Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.

 

Quello di oggi è stato il primo dei due appuntamenti che quest’anno impegnano la Camera per la presentazione dei dati del Rapporto economico 2016, il secondo si terrà martedì 28 marzo 2017, alle ore 16.30, a Rimini presso l’Aula Magna del Campus (Via Angherà 22).

 

Il Rapporto completo, le parti relative ai territori di Forlì-Cesena e di Rimini e i materiali della presentazione saranno pubblicati nel sito della Camera di Commercio all’indirizzo www.romagna.camcom.gov.it.

 

 

 

Rapporto sull’economia 2016 – Forlì-Cesena: i principali indicatori in sintesi

 

In base ai dati demografici (provvisori) riferiti al 31/12/2016 e resi disponibili dalle Amministrazioni Comunali, la popolazione della provincia di Forlì-Cesena risulta pari a 394.021 abitanti, con una flessione del -1,5 per mille rispetto al 2015.  Il saldo naturale nell’anno – differenza nati e morti – si presenta negativo per 1.172 unità, mentre il saldo migratorio effettivo (differenza tra iscritti e cancellati al netto delle rettifiche anagrafiche) è positivo per 1.707 persone. 

Nel periodo in analisi (2016), il livello del tasso di occupazione (15-64 anni) provinciale (68,3%) risulta in linea con il dato medio regionale (68,4%) e superiore a quello nazionale (57,2%). Il tasso di disoccupazione provinciale (15 anni e oltre) è risultato pari al 7,5, superiore a quello regionale (6,9%) e sostanzialmente migliore del dato nazionale (11,7%); con riferimento a tali ultimi due territori, la disoccupazione appare in miglioramento. Le ore di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) autorizzate nel 2016 sono pari a 4.179.713, in flessione del 30,3% rispetto al 2015. la CIG ordinaria che pesa per il 16,4% del totale ore autorizzate, cresce dell’8,0%, quella straordinaria (incidenza pari al 60,9%) si contrae del 13,4%. La flessione delle ore autorizzate riflette il graduale esaurimento della disponibilità delle stesse, che ha portato a cessazioni definitive di rapporti di lavoro.

La stima del valore aggiunto totale prodotto nel 2015 è pari a 10,7 miliardi di euro. Il commercio insieme a trasporti, al turismo e alle attività ICT generano circa un quarto (il 24,3%) del valore aggiunto totale; l'industria manifatturiera genera circa un quinto (il 20,7%), le costruzioni il 5,6% e l'agricoltura il 3,5%. Le incidenze per tali due ultimi settori sono superiori al dato regionale e nazionale, coerentemente con il ruolo svolto e l'importanza assunta da questi comparti in provincia di Forlì-Cesena. Il valore aggiunto pro capite (stimato per il 2015) è pari a 27.183 euro, inferiore al dato regionale (29.554) e superiore al dato nazionale (24.107).

Al 31/12/2016 si contano 45.429 localizzazioni attive (intese come sedi di imprese e unità locali): -0,6% rispetto al medesimo periodo del 2015 (-0,2% Emilia-Romagna, +0,4% Italia). Il calo della base imprenditoriale, seppur presente, si è stabilizzato negli ultimi due anni. La provincia si conferma un territorio con elevata imprenditorialità: il rapporto fra abitanti e localizzazioni attive è pari a una localizzazione ogni 8,7 abitanti (8,9 in regione e 9,7 a livello nazionale). Crescono le localizzazioni del settore “Alloggio e ristorazione” (+0,6%) e quelle del settore “Servizi alle imprese e ICT” (+2,1%). In aumento le società di capitale (+1,6%) e le imprese condotte da cittadini stranieri (+2,2%). Il 93% delle imprese ha meno di 10 addetti; la composizione per classi di addetti rimane sostanzialmente invariata nel medio periodo.

Le imprese artigiane attive al 31/12/2016 risultano 12.196 (-1,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). 

Le start-up innovative con sede in provincia di Forlì-Cesena sono 59, pari al 7,8% del totale regionale, in crescita (+55,3%) rispetto al dato di un anno fa.

In agricoltura continua il calo generalizzato del numero delle sedi e unità locali attive (n. 7.202, -1,5% rispetto al 2015). La Produzione Lorda Vendibile (PLV) provinciale stimata per il 2016 risulta pari a 473 milioni di euro, con una flessione complessiva del 5,1% rispetto all’anno precedente. Annata agraria con andamento regolare sotto l’aspetto climatico. In flessione il comparto delle coltivazioni erbacee, per effetto della contrazione dei prezzi medi. Buona performance del comparto frutticolo dovuta ai corsi crescenti dei prezzi medi: I prezzi di pesche e nettarine sono apparsi mediamente remunerativi. In calo la PLV del comparto zootecnico per la riduzione dei prezzi medi del pollo da carne e delle uova.

Per l’industria manifatturiera, che consta di 4.669 sedi e unità locali attive (-1,0% rispetto al 2015), gli indicatori, nel 2016, confermano le positive performance dello scorso anno. Nel periodo in esame, infatti, è proseguita la fase congiunturale positiva, anche se rallentata negli ultimi due trimestri, sostenuta prevalentemente dai settori “alimentare”, “prodotti in metallo” e “legno”. Cresce la produzione (+5,8% sui dodici mesi precedenti), aumentano il fatturato (+7,0%), gli ordini interni (+1,9%) ed esteri (+1,3%). Il saldo occupazionale rilevato dall’indagine campionaria risulta positivo (+3,9%).

Andamento ancora negativo invece per l’edilizia, dove continua la diminuzione di sedi e unità locali attive (6.135, -1,5% rispetto al 2015) e nella quale è in forte diminuzione anche l’occupazione, la domanda è poco mossa e il volume d’affari sostanzialmente costante (+1,9%).

Le sedi e unità locali attive del commercio sono 10.903 (in flessione rispetto al 2015: -0,4%, in controtendenza rispetto alla regione e all’Italia). La lieve ripresa dei consumi fa registrare un aumento delle vendite dello 0,8%, ma con andamenti differenti per i vari trimestri. Il comparto è tuttora però in una difficile fase caratterizzata dalle difficoltà per le piccolissime e piccole imprese (rapporti critici con la GDO), elevata pressione fiscale e il mancato recupero delle relazioni con il sistema creditizio.

Nel periodo gennaio-dicembre 2016, le esportazioni provinciali sono state pari a 3.32 miliardi di euro e sono cresciute del 3,3% rispetto al medesimo periodo del 2015, consolidando la performance acquisita lo scorso anno. La crescita dell’export risulta superiore al dato regionale (+1,5%) e a quello nazionale (+1,2%). Tra i comparti maggiormente rilevanti in termini di incidenza dell’export risulta in flessione quello dei macchinari (-2,6%), prodotti in metallo (-7,1%) e pelli e calzature (-4,2%). Le principali aree di destinazione dell’export sono: l’Unione Europea (UE) per il 59,7% del totale (+4,7%), l’Asia Orientale per il 9,1% (+9,4%), l’America Settentrionale 8,3% (+4,0%) e l’Europa non UE 8,2% (-2,2%).

In aumento anche le importazioni provinciali (+2,6%) che rappresentano, in parte, un input al sistema produttivo locale.

Il movimento turistico vede in aumento arrivi (+3,6%) e presenze (+1,7%) nel 2016. Il 20,5% delle presenze è relativa ai turisti stranieri, in flessione del 4,2%, anche se aumentano gli arrivi (+1,2%). I turisti italiani aumentano in entrambe le dimensioni rilevate (rispettivamente +3,3% e +4,1%). Il comparto marittimo, che costituisce l’82,0% delle presenze turistiche complessivamente registrate in provincia nel 2016, conferma la sua dinamicità: arrivi (+2,1%), presenze (+0,9%). Performance rilevanti (in termini di arrivi e presenze) nel comparto termale e nelle città di interesse storico-artistico.

Nonostante qualche lievissimo segnale positivo, peraltro non diffuso, il settore Trasporti resta in grave difficoltà: calano sedi e unità locali attive di “Trasporto e magazzinaggio” (-2,4%) ed in particolare del “Trasporto di merci su strada” (-3,0%). Le flessioni riportate sono sempre di maggiore entità rispetto ai territori di riferimento (regione e Italia). Tra le criticità rilevate, la chiusura di imprese di grandi dimensioni, la competizione con prezzi al ribasso determinata dalla concorrenza di imprese con sede in altri stati UE e lo sfavorevole differenziale fiscale.

Riguardo al credito, prosegue il ridimensionamento strutturale del settore: -3,8% sportelli bancari (la densità degli sportelli si conferma però ancora superiore rispetto agli altri livelli territoriali: 76 ogni 100.000 abitanti, per Forlì-Cesena, 69 per Emilia-Romagna, 48 per Italia). I depositi sono risultati in aumento del 7,9% rispetto alla situazione di un anno prima (Emilia-Romagna +6,3% e Italia +4,9%); i depositi per abitante sono pari a 26.000 euro (valore superiore al dato nazionale ma inferiore a quello della regione Emilia-Romagna). Gli impieghi vivi (finanziamenti erogati alla clientela residente al netto delle sofferenze) sono diminuiti tendenzialmente del 4,2%, consolidando la fase negativa in atto da giugno 2012 (Emilia-Romagna -3,9%, Italia -1,3%). La flessione degli impieghi vivi è maggiormente rilevante per quanto riguarda il tessuto produttivo (-7,0%) e, in particolare, il comparto delle costruzioni (-19,3%). Critico il rapporto sofferenze impieghi (12,77%).

Il settore dei servizi alle imprese e ICT conta 2.963 localizzazioni (+2,1% rispetto al 2015): di queste il 57,6% sono attività professionali, scientifiche e tecniche; il 21,5% attività informatiche; il 17,0% attività di supporto per le funzioni d'ufficio e altri servizi di supporto alle imprese; il 3,9% noleggio e leasing operativo. La maggior parte delle imprese ICT locali opera nella produzione di software non connesso all’edizione, sviluppando al proprio interno l’innovazione di prodotto e di processo.

Per la cooperazione le imprese attive sono 539 in flessione dell’1,6% rispetto al 2015. Gli effetti della crisi si sono manifestati anche in questo settore che però ha continuato a far leva sullo spirito solidaristico; è proseguita la strategia di difesa dei livelli occupazionali. Le 97 cooperative sociali, pur attraversando una fase di difficoltà ed un rallentamento dell’inserimento di soggetti svantaggiati, rappresentano un punto di riferimento per il welfare locale insieme a molte altre organizzazioni non profit.

Le previsioni Prometeia relative al valore aggiunto prodotto in provincia di Forlì-Cesena nel 2016 stimano una crescita dell’1,3%, con un trend sostanzialmente costante per il 2017 (+1,0%) e il 2018 (+1,2%).