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TESTO E FOTO DI

Matteo Franzoni

Premio Pierangelo Bertoli seconda Edizione

Un teatro al completo, ma per nulla scontato

 

Si sente un grande fermento e timore al Teatro Carani di Sassuolo, gli emergenti fremono perché sanno che devono mettercela tutto per aggiudicarsi il premio, i big e gli organizzatori perché temono un flop dato che la manifestazione si svolge in concomitanza con la partita di serie A Sassuolo Juve. Andrea Barbi, noto conduttore della televisione  locale TRC e mattatore della serata, ci svela che la data in questione era prevista già molto tempo prima dei sorteggi della serie A, poi svela che si sarebbe anche potuto cambiare (non senza difficoltà) ma Alberto Bertoli, figlio del noto artista scomparso, ci ha ragionato come avrebbe fatto il padre e da sassolese al 100% e grande tifoso Juventino ha scelto la musica e quindi per nulla al mondo si doveva cambiare data. E il pubblico gli ha dato ragione riempendo in ogni ordine di posto lo storico teatro dei sassolesi.

 

Girovagando nei back stage

 

Girando nel back stage si nota chiaramente una frenesia da vera competizione, c’è chi prova a rilassarsi suonando il proprio strumento e chi sorseggia un goccio di buon vino offerto dallo sponsor Cantine Riunite & Civ, Pignoletto Righi o che addirittura si fuma un bel sigaro sgranocchiandosi qualche oliva.

Chiedo qua e la tra i giovani concorrenti cosa si aspettano e le loro sensazioni, le risposte vanno dalla ostentata sicurezza di vittoria al più scaramantico l’importante è partecipare.

Alla domanda perché sono lì e se la musica di Pierangelo oggi può essere ancora bella, attuale e giovanile le risposte sono corali: sono presenti per vincere dato che sono giovani e ritengono che le note poetiche di Bertoli siano attuali più che mai e loro da giovani artisti devono lottare a muso duro come Pierangelo per emergere e sconfiggere le mille barriere che ancora esistono.

Questo dimostra la grandezza di Bertoli, ha lasciato un segno con la sua arte, la caparbietà e voglia di non arrendersi mai. Proprio con questo spirito sono stati accettati anche cantanti della prima edizione dando loro una seconda chance e il motto: “crederci sempre arrendersi mai”. Per questo sono riconoscenti a Pierangelo che dà loro la possibilità di esibirsi davanti a un grande pubblico cantando canzoni proprie.

Chiedo loro se ritengano giusto che per la seconda volta questa gara si svolga a Sassuolo e anche qui la risposta è corale. Tutti si rivelano più che felici del fatto che le istituzioni abbiano scelto Sassuolo, dove è nato e vissuto Pierangelo Bertoli, dove il suo pubblico ama ancora la sua figura e la sua musica riempendo il teatro.

Alberto Bertoli ci rivela che quando suo padre ha dovuto vivere per qualche anno a Formigine (un paese poco distante da Sassuolo) Pierangelo dopo qualche tempo avrebbe detto con i familiari: “Turnam a cà” intendendo tornare a Sassuolo.

Il fatto che l’organizzazione e le istituzioni abbiano voluto credere nella città natale del padre rende Alberto davvero contento a punto da esprimerlo con un sorriso bello, innocente e occhi lucidi di gioia.

 

 

La gara

 

Accade che i ragazzi tremanti dietro le quinte diventano leoni sulle assi del palcoscenico esprimendosi con le loro sonorità eccelse, infiammando il pubblico che si attiva con spontanei e scroscianti applausi facendo emozionare nuovamente i protagonisti.

Sono davvero tutti molto bravi I “Nuovi cantautori”, che eseguono un loro brano e uno di Bertoli:

Francesco Bellucci con “Forse” e “Per dirti t’amo”;

Maurizio Caravita con “La canzone delle donne” e “Il centro del fiume”;

C.F.F. e il Nomade venerabile con “La frana” e “Spunta la luna dal monte”;

Franky Harper con “Bla Bla Bla” e “A muso duro”;

Mladen con “Correvi” e “Le solite cose”;

Mud con “Metti che un giorno ti svegli” e “Chiama piano”;

Felice Romano con “Un ubriacone” e “I miei pensieri sono tutti lì”;

Paolo Vigna con “I due cavalieri” e “Rosso Colore”.

 

La giuria

 

La giuria è composta da:

Gianpietro Cavazza, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Modena;

Giancarlo Governi, giornalista e autore televisivo Rai;

Massimo Cotto, firma del giornalismo musicale italiano;

Andrea Scanzi, giornalista, opinionista televisivo e autore teatrale;

Guido De Maria, umorista e regista pubblicitario;

Bruna Pattacini compagna di vita di Pierangelo Bertoli;

Leo Turrini, giornalista e scrittore;

Clarissa Martinelli conduttrice di Radio Bruno;

Massimo Donno musicista; Roberto Alperoli, poeta;

Paola Gallo giornalista e voce di Radio Italia Solo Musica Italiana;

Mirco Perdetti, vicepresidente di Arci Modena

E ha un bel da fare per decidere i quattro finalisti perché il vincitore finale si aggiudicherà un riconoscimento in denaro pari a millecinquecento euro, oltre alla partecipazione in qualità di ospite a manifestazioni di prestigio che si svolgeranno in Italia nel 2015. Tra queste, il prestigioso “Premio Lunezia” di Marina di Carrara, giunto alla ventesima edizione. Degli otto in gara, i quattro che saranno ammessi alla fase conclusiva della serata eseguono anche il brano di Bertoli accompagnati da musicisti della sua storica band diretta da Marco Dieci.

 

I Big

 

Come se tutto questo non bastasse i big della serata: Luca Carboni, Teresa De Sio, Brunori Sas e Modena City Ramblers sono premiati e si esibiscono sul palco assieme ai nuovi cantautori. La direzione artistica della manifestazione è affidata ad Alberto Bertoli e Riccardo Benini che hanno indovinato al cento per cento tutto dosando sapientemente momenti di grande euforia e momenti di tenerezza assoluta sprigionata dalle canzoni di big e giovani.

Anche per la partecipazione dei big esiste una condizione sine qua non : devono avere al loro attivo almeno 15 album pubblicati e testi validi e impegnati.

Luca Carboni si dice contento ed emozionato di partecipare per onorare un grande cantautore che ha conosciuto sui vinili e anche grazie al suo ascolto ha imparato a suonare la chitarra.  Ci rivela poi che parte dell’album “Fisico & Politico” è stato ispirato proprio dalla figura combattiva di Pierangelo e che proprio in questa occasione ha potuto conoscere Alberto Bertoli. Aggiunge che è sempre felice quando Alberto riesce a liberarsi dai suoi impegni per raggiungerlo durante i suoi concerti e fare così qualche pezzo assieme. Viene premiato con il “Premio Pierangelo Bertoli” per la rilevanza culturale delle sue opere, soprattutto per quel che riguarda i testi. Si tratta di un’opera dello scultore Dario Brugioni, che nel suo studio/laboratorio sassolese affianca l’attività artistica alla realizzazione di importanti progetti con ceramiche ornamentali in tutto il mondo (Brugnoni, tra l’altro, è l’autore del bassorilievo figurativo che riporta il titolo della canzone “A muso duro”, realizzato sulla casa natale di Pierangelo Bertoli). Il premio va un musicista – spiegano gli organizzatori – che ha saputo nel corso della sua carriera attraversare generazioni e si è sempre contraddistinto per il carattere riflessivo delle sue canzoni, da “Silvia lo sai”, diventata quasi un inno generazionale, a “Farfallina”, fino alla recente “Fisico & Politico”.

I Modena City Ramblers hanno vinto il “Premio Pierangelo Bertoli” per la categoria “A muso duro”. Gruppo nato nel 1991 con 16 album all’attivo, che definisce il proprio genere musicale “combat folk”, con un amore dichiarato per il folk irlandese sul palco hanno scatenato un energia unica assieme ad Alberto Bertoli. Forse questa energia positiva deriva proprio dal fatto che come hanno dichiarato durante l’intervista oggi proprio come quaranta anni fa c’ è bisogno di essere dirompenti e combattivi per riuscire nella vita.

Teresa De Sio, cantautrice che nella sua fortunata carriera trentennale ha scritto e interpretato perle della canzone italiana, come “Voglia ‘e turnà”, “Aumm aumm”, “Ariò”, “Terra e nisciuno” è premiata per la categoria “Per dirti t’amo” si è messa a giocare con il pubblico che subito ha risposto alle sue calde e accese melodie partenopee che valgono veramente la pena di essere gustate dal vivo.

Infine, per la categoria “Italia d’oro” il Premio va a Brunori Sas, uno dei più intelligenti cantautori italiani, che non si è mai fatto tentare dalle mode del momento, già premiato in passato con il “Premio Ciampi”, il “Premio Siae/Club Tenco” e il “Premio Italiano Musica Indipendente.

 

La sorpresa dei figli d’arte

 

Alberto Bertoli ribadisce il concetto che essere figlio d’arte è una fortuna e sfortuna insieme,

dato che proprio per questo motivo devi lottare più d’altri per dimostrare quello che vali.

Lui lo fa con semplicità, con il sorriso gentile e con pazienza.

Ancora una volta se mai ce ne fosse stato bisogno ha dimostrato di conoscere il mestiere e di poter mandare avanti “la bottega di famiglia”, perché sa emozionare e essere unico. A sorpresa fuori scaletta ha presentato un altro ragazzo che ha e sue stesse difficoltà, il figlio di Ivan Graziani, Filippo, che con la chitarra di Alberto ha cantato la canzone che aveva presentato al festival di San Remo facendo rimanere tutti a bocca aperta per la qualità canora.

 

La coppia vincente

 

C.F.F. e il Nomade venerabile.  C.F.F  acronimo "Concettuale Fisico Fastidio". "Concettuale" è dovuto all'attenzione dedicata alla ricerca del verbo inteso come testo; mentre "Fisico Fastidio" deriva dal fatto che il progetto nei primi di attività travalicava i confini della musica e la intrecciava con la danza e la video arte.

Il duo femminile elettro-acustico composto da Anna Maria Stasi (voce, tastiera, percussioni) e Anna Surico (chitarre, pedali, sequenze hanno interpretato con “La frana” e “Spunta la luna dal monte” in modo particolarmente coinvolgente. Dopo la premiazione sono visibilmente emozionate, ma da professioniste questo non ha loro impedito di realizzare un bis a chiusura della felice ed emozionante serata di note sassolesi.