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Albana Temali

Porte aperte al Collegio di Spagna

In occasione del 650° anniversario della fondazione del Collegio di Spagna a Bologna, in via del tutto eccezionale e per la prima volta , per un giorno, si sono aperte le porte che ci hanno consentito di visitarlo.

 

Il Collegio di Spagna, il cui nome per esteso è Reale Collegio Maggiore di San Clemente degli Spagnoli "Real Colegio Mayor de San Clemente de los Españoles" a Bologna, è un collegio universitario per i studenti spagnoli dell'Università di Bologna ed è uno dei più famosi tra i ventiquattro fondati fra il XIII ed il XVII secolo, l'unico collegio medievale che sia sopravvissuto come tale nell'Europa continentale e ben noto per la sua riservatezza. Enigmatico per tutti perchè nessuno, oltre agli studenti e chi ci lavorava all’interno poteva varcarne la soglia: si sapeva molto, ma si vedeva poco.
Riservato ai soli studenti di sesso maschile, è stata anche foresteria per tanti nomi famosi, religiosi, politici, diplomatici, capi di stato e di governo.

 

Il Collegio è la prima istituzione spagnola della storia, fondata nel 1364 dal cardinale Egidio Albornoz, quindi prima della stessa Spagna che invece risale al 1492. Come ci racconta uno dei tredici collegiali che ci fa da guida, il Collegio di Spagna è oggi una fondazione privata che offre borse di studio agli studenti spagnoli i quali possono venire a Bologna per fare il dottorato di ricerca. Nei suoi spazi può ospitare fino a 24 collegiali di qualsiasi materia. Oggi ci sono solo 13 ricercatori tra i quali 12 giuristi ed uno iscritto a veterinaria.
Progettato da Matteo Giovannelli, detto il Gattapone, il collegio è strutturato su due piani con un cortile centrale porticato attorno al quale sono distribuiti i locali e che conduce alla chiesa gotica di San Clemente.
La prima sala che visitiamo è stata anche la prima aula universitaria della storia alla quale fece seguito quella dell'Archiginnasio che risale al 1500, quindi quasi 200 anni dopo.

 

Gli studi dell'ambiente ed in particolare della pavimentazione originale, evidenziano tracce evidenti di usura che spiegano come gli studenti facevano le lezioni: camminando ai bordi uno dietro l’altro.
Ugualmente interessante è notare come le finestre siano tutte posizionate molto in alto, sembra per evitare possibili distrazioni durante le lezioni.
Nelle pareti non ci sono affreschi, ma un encausto che racconta la favola della cicogna e della volpe. La sala era stata dipinta di bianco coprendo l’encausto ed era stato costruito un muro che divideva la sala in due parti, ma il rettore la ha ripristinata com’era in origine. Nella sala, nella parte interna dell'anta di un armadio, si vede lo stemma di Napoleone.

 

Le camere dei collegiali sono tutte uguali e quindi ci limitiamo ad osservarne una: piuttosto piccola, affrescata e con un arredamento essenziale tutto rigorosamente in legno.
Nella bella chiesa gotica di San Clemente, ora in attesa dell'arrivo dell'organo ultimamente acquistato dal rettore, ci colpiscono gli affreschi di Sabattini, in particolare uno molto bello che rappresenta un angelo con la croce.
Proseguiamo visitando altre zone come la cucina, la sala della colazione e le sale dedicate ai ricevimenti di ospiti illustri con tanto di camere dedicate per il soggiorno, la sala degli spettacoli con un pianoforte che si dice sia stato di proprietà di Cosima, moglie di Richard Wagner.
Per ultima, la sala dl ricevimento di figure importanti di stati e governi: ampia, con stile classico con le sedie attorno ed un enorme tappeto al centro del quale si racconta un aneddoto. In un angolo c’è la firma dell’artigiano che lo fece, Benito Canales, ma con un errore perché manca la s finale. Bene, pare che in occasione della visita al collegio di Benito Mussolini, per evitare possibili incidenti diplomatici siano stati costretti a posizionare in quell’angolo del tappeto un cameriere immobile come una statua e con i piedi ben piantati sulla firma.

 

Lasciamo il Collegio di Spagna nel suo regno di riservatezza, con i suoi studenti educati e preparati che il destino ha portato all'Università di Bologna che sicuramente per ciascuno di loro rappresenta un trampolino di lancio per un brillante futuro in Spagna. La storia del collegio è densa di nomi eccellenti. Tra i suoi collegiali ci sono stati Antonio de Nebrija, Ignazio di Loyola, Pietro d'Arbués e Miguel Cervantes, solo per citarne alcuni.
Il 6 Aprile 2014 entra nella storia di Bologna per le porte finalmente aperte del Collegio di Spagna dopo 650 anni. E' primavera e sentiamo soffiare il vento del cambiamento nella comunicazione.